Abstract
L’articolo si propone di indagare le funzioni materiali e simboliche dei muri statali nell’era globale. Nella prima parte dell’articolo, viene mostrata la natura contraddittoria della globalizzazione; nella seconda parte, vengono analizzati i muri statali come spettacolarizzazione della sovranità statale; nella terza parte, si sostiene che i muri statali producono un processo problematico di soggettivazione; nella quarta parte, viene argomentato che i muri sono un rovesciamento dialettico dei confini; nell’ultima parte, si mostra come la politica di fortificazione invada le città contemporanee. Alla fine, si suggerisce che la tendenza contemporanea alla fortificazione può essere intesa come un sintomo di una paranoia globale.