Abstract
Il concetto di “resilienza” è oggi al centro di paradigmi di governamentalità, agende di sviluppo e strategie geopolitiche – ma, nel contesto delle politiche di “adattamento” ai cambiamenti climatici, il “resilience thinking” risalta in tutta la sua influenza e forza normativa. In questo articolo tento di mostrare come la resilienza sia un’originale epistemologia politica che apre ad un nuovo “immaginario ecologico”. Vorrei suggerire che la disposizione immaginativa della resilienza, promuovendo un approccio scientifico e politico alla “complessità” socio-ecologica, dipinga uno scenario di adattamento esistenziale e sociale alla crisi ecologica le cui tinte neoliberali sono evidenti e problematiche. Mi riferisco pertanto all’immaginario ecologico della resilienza come ad un “pessimismo gentile”, sottolineando la sua integrazione nello status quo economico-politico e la sua incapacità di immaginare al di là dei modelli governamentali della globalizzazione neoliberale.