Abstract
La seconda metà del Novecento ha visto il successo di teorie che concepiscono le tecnologie come estensioni dell’essere umano. Questo paradigma ha avuto il pregio di superare le concezioni apocalittiche d’inizio secolo, mettendo in luce il carattere antropologico della tecnica e la costituzione già tecnica dell’essere umano. Tuttavia, l’idea di estensione sembra portare con sé dei forti presupposti antropocentrici, che sopravvivono anche nelle teorie contemporanee.
Recentemente il filosofo di fine Ottocento Ernst Kapp è stato riscoperto come probabile iniziatore di questo paradigma e quindi responsabile dei suoi limiti. Studiando i suoi Grundlinien einer Philosophie der Technik, anche grazie alla rielaborazione proposta da Cassirer, è forse possibile individuarne gli aspetti più critici e gli elementi che invece potrebbero essere utili oggi per una riforma del paradigma dell’estensione.