Abstract
Il contributo si propone di esplorare in che senso l’emancipazione del soggetto possa essere intesa come la capacità di “pensare il vero” in virtù dell’appartenenza al pensiero. La tematica è affrontata con specifico riferimento a Hegel e alla sua concezione della verità. Il percorso si scandisce secondo tre fasi. La prima parte cerca di chiarire in cosa consista la libertà del pensiero (come pensiero oggettivo) e il pensare liberamente da parte di un soggetto, con riferimento al processo di costituzione della verità. La seconda parte si concentra sulla concezione hegeliana del vero come soggetto. Sono qui approfonditi due temi correlati: il rapporto tra la forma e il contenuto della verità e la concezione del vero come identità di verità e certezza. Nell’ultima sezione si analizza la nozione di certezza: un concetto chiave della modernità che Hegel intende svincolare da un’accezione soggettivistica e integrare nel processo di costituzione della verità speculativa. Proprio la capacità di autsuperamento della coscienza, in cui si toglie la certezza solo soggettiva, è un esempio di emancipazione intesa come realizzazione dell’appartenenza al pensiero e alla sua libertà.