In tutto l’arco dell’evoluzione del suo pensiero, Karl Marx ha sempre mostrato un fortissima attrazione per il tema della Rivoluzione francese: la questione delle origini e della natura del grande rivolgimento insieme sociale e politico del 1789 non cessa di appassionarlo, sia nella fase giovanile cosiddetta “feurbachiana” del suo pensiero che nel periodo della “maturità”, successivo all’approdo alla concezione materialistica della storia. Tuttavia tale tema non è mai stato oggetto da parte di Marx di una trattazione approfondita e sistematica: da una lettera di Arnold Ruge del 29 agosto 1844 apprendiamo che, appena giunto a Parigi, Marx si proponeva di scrivere nientemeno che una storia della Convezione, leggendo moltissimo a tale scopo, per poi decidere di abbandonare il progetto. Come si evince da un interessante appunto, probabilmente risalente al gennaio del 1845 quando Marx è ancora a Parigi, la storia della Rivoluzione francese è per lui “la storia della nascita dello Stato moderno”. Si comprendono allora le ragioni dell’enorme interesse, teorico più ancora che semplicemente storiografico, di Marx nei confronti della Rivoluzione del 1789. Com’è noto il tema delle origini e della natura dello stato moderno era già stato al centro della critica del giovane Marx alla filosofia del diritto di Hegel: nel celebre manoscritto di Kreuznach del 1843 Marx aveva sottoposto ad una critica radicale l’intera impalcatura teorica della concezione hegeliana dello stato e della politica, riconoscendo tuttavia ad essa, il merito di avere evidenziato la dialettica caratteristica dello stato moderno, ovvero la separazione e insieme il conflitto fra l’universalità della sfera della politica e dello stato da un lato ed il particolarismo degli interessi caratteristico della moderna “società civile” dall’altro.
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TY - JOUR
A1 - Tinè, Salvatore
PY - 2008
TI - Marx e la Rivoluzione francese
JO - Plemos
SN - 889013013X/2281-9517
AB -
In tutto l’arco dell’evoluzione del suo pensiero, Karl Marx ha sempre mostrato un fortissima attrazione per il tema della Rivoluzione francese: la questione delle origini e della natura del grande rivolgimento insieme sociale e politico del 1789 non cessa di appassionarlo, sia nella fase giovanile cosiddetta “feurbachiana” del suo pensiero che nel periodo della “maturità”, successivo all’approdo alla concezione materialistica della storia. Tuttavia tale tema non è mai stato oggetto da parte di Marx di una trattazione approfondita e sistematica: da una lettera di Arnold Ruge del 29 agosto 1844 apprendiamo che, appena giunto a Parigi, Marx si proponeva di scrivere nientemeno che una storia della Convezione, leggendo moltissimo a tale scopo, per poi decidere di abbandonare il progetto. Come si evince da un interessante appunto, probabilmente risalente al gennaio del 1845 quando Marx è ancora a Parigi, la storia della Rivoluzione francese è per lui “la storia della nascita dello Stato moderno”. Si comprendono allora le ragioni dell’enorme interesse, teorico più ancora che semplicemente storiografico, di Marx nei confronti della Rivoluzione del 1789. Com’è noto il tema delle origini e della natura dello stato moderno era già stato al centro della critica del giovane Marx alla filosofia del diritto di Hegel: nel celebre manoscritto di Kreuznach del 1843 Marx aveva sottoposto ad una critica radicale l’intera impalcatura teorica della concezione hegeliana dello stato e della politica, riconoscendo tuttavia ad essa, il merito di avere evidenziato la dialettica caratteristica dello stato moderno, ovvero la separazione e insieme il conflitto fra l’universalità della sfera della politica e dello stato da un lato ed il particolarismo degli interessi caratteristico della moderna “società civile” dall’altro.
SE - 1/2008
DA - 2008
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In tutto l’arco dell’evoluzione del suo pensiero, Karl Marx ha sempre mostrato un fortissima attrazione per il tema della Rivoluzione francese: la questione delle origini e della natura del grande rivolgimento insieme sociale e politico del 1789 non cessa di appassionarlo, sia nella fase giovanile cosiddetta “feurbachiana” del suo pensiero che nel periodo della “maturità”, successivo all’approdo alla concezione materialistica della storia. Tuttavia tale tema non è mai stato oggetto da parte di Marx di una trattazione approfondita e sistematica: da una lettera di Arnold Ruge del 29 agosto 1844 apprendiamo che, appena giunto a Parigi, Marx si proponeva di scrivere nientemeno che una storia della Convezione, leggendo moltissimo a tale scopo, per poi decidere di abbandonare il progetto. Come si evince da un interessante appunto, probabilmente risalente al gennaio del 1845 quando Marx è ancora a Parigi, la storia della Rivoluzione francese è per lui “la storia della nascita dello Stato moderno”. Si comprendono allora le ragioni dell’enorme interesse, teorico più ancora che semplicemente storiografico, di Marx nei confronti della Rivoluzione del 1789. Com’è noto il tema delle origini e della natura dello stato moderno era già stato al centro della critica del giovane Marx alla filosofia del diritto di Hegel: nel celebre manoscritto di Kreuznach del 1843 Marx aveva sottoposto ad una critica radicale l’intera impalcatura teorica della concezione hegeliana dello stato e della politica, riconoscendo tuttavia ad essa, il merito di avere evidenziato la dialettica caratteristica dello stato moderno, ovvero la separazione e insieme il conflitto fra l’universalità della sfera della politica e dello stato da un lato ed il particolarismo degli interessi caratteristico della moderna “società civile” dall’altro.
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