Abstract
Una ripresa degli scritti di Benjamin sulla tecnica dovrebbe assumersi il compito di interrogare la relazione che questi istituiscono con il suo peculiare metodo di ricerca e la sua filosofia in generale. Il saggio che presentiamo ha lo scopo di mostrare quanto l’occasione storica della riproducibilità tecnica renda contemporaneamente possibile un’archeologia del moderno. Il divenire tecnico delle arti rende leggibili concetti fondamentali dell’estetica, che nella nuova determinazione storica si dispongono in nuove configurazioni. La comprensione dell’attualità si muove ancora all’interno di queste coordinate che pertanto vanno analizzate nella loro origine.