Scrittrice, filosofa e femminista, Françoise Collin nasce l’8 aprile 1928 a Braine-Le Compte, in Belgio. A partire dagli anni Ottanta vive a Parigi e muore a Saint-Sauveur, in Belgio, il 1 settembre del 2012. La sua infanzia è segnata dalle due catastrofi più grandi del XX secolo: la Seconda guerra mondiale e l’Olocausto. Dopo aver studiato filosofia all’Università di Lovanio – università dove consegue anche il dottorato – ottiene una borsa di studio per continuare i suoi studi a Parigi dove segue i corsi di Jean Hyppolite e di Maurice Merleau-Ponty. All’università di Lovanio ha come compagno di corso Jacques Taminiaux, filosofo, che diventerà suo marito. La coppia ha due figli: Laurence e Pierre.
Giovane e con un talento prodigioso, entra nella brillante costellazione degli scrittori del Nouveau Roman a trentadue anni, pubblicando negli anni Sessanta una raccolta di poesie e due romanzi («Poèmes», in Écrire, 1958; Le jour fabuleux, 1960; Rose qui peut, 1962) nella collezione di Jean Cayrol presso la casa editrice Seuil dove la rivista Tel Quel diretta da Philippe Sollers iniziava a muovere i suoi primi passi. Insegna filosofia all’Università di Saint-Louis a Bruxelles, all’Università di Lie- gi e all’Istituto superiore di formazione sociale, a Parigi – in cui sceglie di vivere a partire dagli anni Ottanta – insegna al Collège international de philosophie et al Centre parisien d’études critiques, avamposto della Columbia University e tiene delle conferenze in tutte le istituzioni importanti della vita culturale ed intellettuale parigina, fra cui il Centre Pompidou.
Nel 1971 entra a pieno titolo nella scena filosofica francese con la pubblicazione della sua tesi di dottorato su Maurice Blanchot che costituisce il primo studio critico a lui dedicato, allora conosciuto da una ristretta cerchia di intellettuali, e che tutt’oggi resta una delle monografie di riferimento su tale pensatore di eccezione. La sua carriera accademica è però infranta dalle pratiche sessiste dei dipartimenti di filosofia: è per queste ragioni e con tale formazione che Collin diviene femminista.
Montanaro, Mara."FRANÇOISE COLLIN. NASCERE ALLA SCRITTURA TRA BRUXELLES E NEW YORK". PólemosX. 1. (2017): 202-213https://www.rivistapolemos.it/franc%cc%a7oise-collin-nascere-alla-scrittura-tra-bruxelles-e-new-york/?lang=it
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Montanaro, M.(2017). "FRANÇOISE COLLIN. NASCERE ALLA SCRITTURA TRA BRUXELLES E NEW YORK". PólemosX. (1). 202-213https://www.rivistapolemos.it/franc%cc%a7oise-collin-nascere-alla-scrittura-tra-bruxelles-e-new-york/?lang=it
Chicago
Montanaro, Mara.2017. "FRANÇOISE COLLIN. NASCERE ALLA SCRITTURA TRA BRUXELLES E NEW YORK". PólemosX (1). Donzelli Editore: 202-213. https://www.rivistapolemos.it/franc%cc%a7oise-collin-nascere-alla-scrittura-tra-bruxelles-e-new-york/?lang=it
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TY - JOUR
A1 - Montanaro, Mara
PY - 2017
TI - FRANÇOISE COLLIN. NASCERE ALLA SCRITTURA TRA BRUXELLES E NEW YORK
JO - Plemos
SN - 9788899871789/2281-9517
AB - Scrittrice, filosofa e femminista, Françoise Collin nasce l’8 aprile 1928 a Braine-Le Compte, in Belgio. A partire dagli anni Ottanta vive a Parigi e muore a Saint-Sauveur, in Belgio, il 1 settembre del 2012. La sua infanzia è segnata dalle due catastrofi più grandi del XX secolo: la Seconda guerra mondiale e l’Olocausto. Dopo aver studiato filosofia all’Università di Lovanio – università dove consegue anche il dottorato – ottiene una borsa di studio per continuare i suoi studi a Parigi dove segue i corsi di Jean Hyppolite e di Maurice Merleau-Ponty. All’università di Lovanio ha come compagno di corso Jacques Taminiaux, filosofo, che diventerà suo marito. La coppia ha due figli: Laurence e Pierre.
Giovane e con un talento prodigioso, entra nella brillante costellazione degli scrittori del Nouveau Roman a trentadue anni, pubblicando negli anni Sessanta una raccolta di poesie e due romanzi («Poèmes», in Écrire, 1958; Le jour fabuleux, 1960; Rose qui peut, 1962) nella collezione di Jean Cayrol presso la casa editrice Seuil dove la rivista Tel Quel diretta da Philippe Sollers iniziava a muovere i suoi primi passi. Insegna filosofia all’Università di Saint-Louis a Bruxelles, all’Università di Lie- gi e all’Istituto superiore di formazione sociale, a Parigi - in cui sceglie di vivere a partire dagli anni Ottanta - insegna al Collège international de philosophie et al Centre parisien d’études critiques, avamposto della Columbia University e tiene delle conferenze in tutte le istituzioni importanti della vita culturale ed intellettuale parigina, fra cui il Centre Pompidou.
Nel 1971 entra a pieno titolo nella scena filosofica francese con la pubblicazione della sua tesi di dottorato su Maurice Blanchot che costituisce il primo studio critico a lui dedicato, allora conosciuto da una ristretta cerchia di intellettuali, e che tutt’oggi resta una delle monografie di riferimento su tale pensatore di eccezione. La sua carriera accademica è però infranta dalle pratiche sessiste dei dipartimenti di filosofia: è per queste ragioni e con tale formazione che Collin diviene femminista.
SE - 1/2017
DA - 2017
KW - Françoise Collin KW - femminismo KW - Feminism KW - Differenza sessuale KW - Sexual Difference
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Giovane e con un talento prodigioso, entra nella brillante costellazione degli scrittori del Nouveau Roman a trentadue anni, pubblicando negli anni Sessanta una raccolta di poesie e due romanzi («Poèmes», in Écrire, 1958; Le jour fabuleux, 1960; Rose qui peut, 1962) nella collezione di Jean Cayrol presso la casa editrice Seuil dove la rivista Tel Quel diretta da Philippe Sollers iniziava a muovere i suoi primi passi. Insegna filosofia all’Università di Saint-Louis a Bruxelles, all’Università di Lie- gi e all’Istituto superiore di formazione sociale, a Parigi - in cui sceglie di vivere a partire dagli anni Ottanta - insegna al Collège international de philosophie et al Centre parisien d’études critiques, avamposto della Columbia University e tiene delle conferenze in tutte le istituzioni importanti della vita culturale ed intellettuale parigina, fra cui il Centre Pompidou.
Nel 1971 entra a pieno titolo nella scena filosofica francese con la pubblicazione della sua tesi di dottorato su Maurice Blanchot che costituisce il primo studio critico a lui dedicato, allora conosciuto da una ristretta cerchia di intellettuali, e che tutt’oggi resta una delle monografie di riferimento su tale pensatore di eccezione. La sua carriera accademica è però infranta dalle pratiche sessiste dei dipartimenti di filosofia: è per queste ragioni e con tale formazione che Collin diviene femminista.}
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