Abstract
Quello che ci si propone in questo breve saggio è un’analisi di un particolare dispositivo teoretico di Furio Jesi, quello del “ci non-è”. Meccanismo strettamente connesso ad altri fondamentali nuclei teoretici jesiani, quali quelli della “doppia Sophia” e, chiaramente, della “macchina mitologica” – di cui rappresenta una possibile risposta. Per questo motivo non sarà possibile perimetrare completamente questo dispositivo senza strabordare nella tematizzazione di questi altri nuclei teorici. Quello che si cercherà di delineare in questo lavoro sarà non solo un apparato gnoseologico finalizzato allo studio del mito o della mitologia – il che è anche e profondamente uno studio del funzionamento dello stesso linguaggio umano nella sua performatività –, bensì, di più, un importante dispositivo teoretico e ontologico che permette di fare i conti con molteplici tare che ereditiamo dal pensiero occidentale, aprendo in questo modo un campo teorico dagli immediati riscontri pratici, di cui solo in futuro potremmo vagliare le radicali conseguenze.