Furio Jesi. Mitopolitica.
A cura di Emanuele Edilio Pelilli e James Martel
Furio Jesi è stato uno studioso torinese dall’enorme varietà di interessi, il cui sentiero intellettuale parte dall’archeologia e dalla storia delle religioni, attraversando l’antropologia e l’etnologia, lo studio del mito e della mitologia, fino ad arrivare alla critica letteraria, la germanistica, la storia delle idee e la filosofia. Figura intellettuale stratificata e difficilmente classificabile, di origine ebraica ma non credente, militante e teorico della nuova sinistra, solo ultimamente sta risvegliando l’attenzione anche di studiosi di tutto il mondo per l’attualità delle sue analisi e per la profondità del suo pensiero: nuclei teorici fondamentali e ad oggi profondamente attuali come quelli riguardanti la performatività delle narrazioni e delle finzioni, la conoscibilità o meno del mito e il suo uso politico, le risemantizzazioni e trasformazioni di mitologemi, la critica e messa in questione delle temporalità egemoni nella tradizione occidentale, tutto ciò si impone come un’esigenza nel dibattito filosofico e politico attuale.
Sotto il titolo Furio Jesi. Mitopolitica, questo numero della rivista “Pólemos. Materiali di filosofia e critica sociale”, mira a promuovere una riflessione sul contributo dell’autore all’attuale dibattito filosofico, politico, etnologico, antropologico, inserendosi in una produzione scientifica che in Italia e all’estero è protagonista di una crescita significativa. In particolare, si invita a un approfondimento e/o una riflessione critica sulle nozioni attraverso cui si articola la proposta intellettuale di Furio Jesi, con speciale riguardo per quelle più prettamente teoretiche e politiche, quali il modello della “doppia Sophia”, il dispositivo del “ci non-è”, la macchina mitologica, il rapporto teoretico tra allegoria e simbolo, quello temporale tra rivoluzione e rivolta, mitologema e luogo comune poetico.
I curatori invitano a proporre contributi sui seguenti nuclei tematici interni al pensiero di Jesi:
- I principali paradigmi gnoseologici e teoretici della sua riflessione: in particolare la teoria delle connessioni archetipiche, il modello della macchina mitologica, il paradigma della “Doppia Sophia”, il dispositivo del “ci non-è”, la teoria del “simbolo riposante in sé stesso”.
- Il problema della conoscibilità o meno del mito, la scienza della mitologia, lo statuto dei mitologemi e le loro risemantizzazioni e metamorfosi, le sopravvivenze mitologiche e il ruolo della letteratura, dei topoi e dei luoghi comuni.
- La sua ontologia della finzione, nello specifico il valore performativo delle narrazioni, la mitopoiesi, lo statuto particolare della paradossale logica mitologica.
- Le interrelazioni tra mito, temporalità e politica: in particolare le tecnicizzazioni e gli usi politici del mito; le diverse temporalità della conservazione, della rivolta e della rivoluzione; la sostanzializzazione del mito e la critica della cultura di destra; le negazioni del mito e la critica di un illuminismo marxista.
- Il rapporto di Jesi con le sue influenze principali (Károly Kerényi, Georges Dumézil, Walter Benjamin, Carl Gustav Jung, Claude Levi-Strauss, Vladimir Jakovlevič Propp, Leo Frobenius, Johann Jakob Bachofen).
- L’interpretazione e l’analisi che Jesi dà di intellettuali fondamentali nella cultura occidentale, quali Rainer Maria Rilke, Arthur Rimbaud, Thomas Mann, Cesare Pavese, Søren Kierkegaard.
Gli articoli, per un limite massimo di 40.000 caratteri (spazi inclusi), accompagnati da un abstract di 1000 caratteri (in italiano e in inglese), devono essere inviati all’indirizzo e-mail cfp@rivistapolemos.it entro il 5 luglio 2022 (in uno dei seguenti formati: .doc, .docx, .odt) in un unico documento che sia adatto alla revisione anonima (double blind peer review) e conforme alle norme redazionali. Sono particolarmente graditi contributi direttamente pertinenti alle linee di ricerca suggerite. Si accettano contributi in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo.
Gli autori che intendano sottoporre alla rivista contributi che eccedano i temi individuati sono invitati a discuterne preliminarmente con i curatori del numero monografico, inviando una mail ai seguenti indirizzi:
emanueleedilio.pelilli@uniroma1.it
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