Abstract
Tra la metà degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, Althusser pone al centro della propria riflessione il tema della “pratica teorica” e di una teoria della congiuntura. Argomenti che dovevano preparare il campo per la definizione del concetto di “materialismo aleatorio”. Dunque, filosofia e politica (sebbene questa congiunzione suoni già come un tradimento dell’impostazione althusseriana): Althusser studia la relazione tra l’immutabilità globale del mondo e il suo essere negata da una o più variazioni interne che ne rendono possibile la trasformazione, come una cartografia della storia non può che mostrare. Ed è questa possibilità, dimostrata dalla pratica, che garantisce ai progetti rivoluzionari il grado di razionalità che gli è proprio e li sottrae, invece, all’arbitrio. Marx ci ha guidato nella strada che rende intelligibili questi processi. È dopo Marx, infatti, che si può sospettare cosa significhi veramente leggere, ovvero interpretare in funzione euristica.