ALBERTO BURGIO, Strutture e catastrofi. Kant, Hegel, Marx (Editori Riuniti, Roma 2000)

1/2008, [:it]aprile[:en]April[:] ISBN: 889013013Xpp. 215 - 225

Abstract

Il volume di Burgio ci offre un tentativo di ricostruzione di una “teoria della storia”, attraverso l’analisi e la comparazione di luoghi importanti del pensiero filosofico di Kant, di Hegel e di Marx.
Tale tentativo appare decisamente fuori moda, se si disconosce – così come nelle tendenze pre- dominanti del pensiero contemporaneo coincidenti con la crisi del cosiddetto “marxismo” – un significato al proporsi di riflettere su un’idea della storia in senso universalistico, quale è comparsa appunto nella mente di grandi pensatori nel periodo che va dalla fine del XVIII sec. alla fine del XIX. Se dunque il pensiero della modernità in senso “forte” ha creduto di individuare nella realtà storica un unico processo, una totalità diacronica e sincronica dotata di senso, ciò è avvenuto perché tali teorie si fondavano su un nesso profondo, di natura filosofica, tra soggettività e oggettività, vale a dire su un’idea di corrispondenza di ragione e realtà.
Ma si tratta, come detto, di un’idea filosofica che oggi appare addirittura desueta: Kant, Hegel e Marx condividono la concezione della storia come di un processo progressivo unitario nel corso del quale la razionalità informa di sé il mondo, lo trasforma e in tal modo realizza se stessa, dispiegando gradualmente (e traumaticamente) l’intelligenza e la volontà dell’uomo. In altre parole, il movimento storico si configura come storia della libertà: questo è l’orizzonte comune ai tre pensatori. Da tale filo conduttore si aprono le problematiche su cui si sviluppa il discorso dell’autore: il problema innanzitutto di una struttura della prassi – non va dimenticato il quadro di riferimento storico-politico attraverso il quale si svolge questa linea di pensiero: dall’entusiasmo suscitato dagli eventi rivoluzionari l’anno ’89, alla rivoluzione proletaria mondiale prospettata da Marx –; così come il problema, correlato, della previsione di una direzione necessaria e certa del corso storico, in accordo con la costruzione teorica di una logica unitaria del processo stesso; infine, il problema del ruolo e della funzione delle soggettività.
Insomma, se la storia contiene un senso razionalmente deducibile, si pone la questione fondamentale del carattere più o meno chiuso del quadro teleologico entro cui tale senso viene inserito, e cioè la possibilità della costruzione di una teoria dinamica del senso del processo storico, che sfugga a una conformazione tendenzialmente deterministica.

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Marino, Carlo. "ALBERTO BURGIO, Strutture e catastrofi. Kant, Hegel, Marx (Editori Riuniti, Roma 2000)". Pólemos II. 1. (2008): 215-225 https://www.rivistapolemos.it/alberto-burgio-strutture-e-catastrofi-kant-hegel-marx-editori-riuniti-roma-2000/?lang=it
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Marino, C. (2008). "ALBERTO BURGIO, Strutture e catastrofi. Kant, Hegel, Marx (Editori Riuniti, Roma 2000)". Pólemos II. (1). 215-225 https://www.rivistapolemos.it/alberto-burgio-strutture-e-catastrofi-kant-hegel-marx-editori-riuniti-roma-2000/?lang=it
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Marino, Carlo. 2008. "ALBERTO BURGIO, Strutture e catastrofi. Kant, Hegel, Marx (Editori Riuniti, Roma 2000)". Pólemos II (1). Donzelli Editore: 215-225. https://www.rivistapolemos.it/alberto-burgio-strutture-e-catastrofi-kant-hegel-marx-editori-riuniti-roma-2000/?lang=it
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