Abstract
Il presente contributo si propone di esaminare alcuni aspetti del rapporto che lega uso memoriale del passato ed emancipazione politica, nella prospettiva ambivalente dell’esercizio di un dominio o di un processo di liberazione. In una prima sezione si mette in evidenza il valore di emancipazione che nella Cité divisée Nicole Loraux attribuisce alla pratica storica, opponendola alla memoria pubblica della Francia della fine del XX secolo. In una seconda sezione vengono presi in considerazione alcuni passaggi de Il principe e dei Discorsi di Machiavelli, dai quali si evince una concezione ambivalente della memoria, sempre inserita all’interno di un quadro storicamente situato di conflitti e di lotta per l’egemonia. Il lavoro infine prende in considerazione alcune variazioni intervenute nel ricorso alla memoria della dittatura e del fenomeno dei desaparecidos nei discorsi di Hebe Bonafini, portavoce delle Madres de Plaza de Mayo, per individuarvi il riconfigurarsi di un rapporto con il passato all’interno di pratiche sempre nuove di emancipazione politica.