Abstract
Il saggio ripercorre il tema della costituzione del potere sovrano nel Trattato teologico-politico di Spinoza, mettendo in evidenza la tensione alla dimensione pratica che attraversa il testo. L’intento è quello di mostrare come, strutturata secondo l’impostazione metafisica data dal lavoro condotto per l’Etica, interrotta e poi ripresa dopo il Trattato, l’argomentazione di Spinoza non indulge né all’utopia né al normativismo, rivolgendosi invece all’effettivo svolgimento della vita politica. In questo contesto, il problema della violenza viene inteso da Spinoza come problema non di ordine teorico, ma come materia di governo e discrimine della sua legittimità. Prendendo spunto dal saggio di Benjamin sulla critica della violenza, il saggio ricostruisce il profilo del problema della violenza rintracciandone l’origine e le ragioni essenziali nella coerente articolazione degli argomenti con cui Spinoza analizza la costituzione del potere sovrano, la sua limitazione e il suo fine ultimo.