Difficilmente, intorno al 1800, un filosofo ha fatto un uso così vivace e così originale del concetto di immagine come Johann Gottlieb Fichte 1. Questo interesse fichtiano per il concetto di immagine inizia relativamente presto e vive un primo rafforzamento nel periodo jenese dal 1793 al 1799, pur ancora in una cornice filosofico-concettuale tradizionale. Solo nella tarda filosofia fichtiana si giunge all’elaborazione di una nuova e autonoma teoria dell’immagine, dovuta tuttavia non tanto a un cambiamento o a una svolta nel pensiero del filosofo, quanto piuttosto a una radicalizzazione e ad una intensificazione. Di seguito vorrei provare a restituire una visione d’insieme delle fasi e dei risultati di questa elaborazione. Intendo procedere attraverso cinque passaggi. (1) Anzitutto vorrei esplorare il contesto della teoria dell’immagine di Fichte, in cui, dalla prospettiva dei filosofi che operano intorno al 1800, farò brevemente riferimento alla filosofia critica di Kant. Poi (2) vorrei mostrare la posizione innovativa di Fichte all’interno di questo ambito e in particolare la messa a fuoco di una teoria dell’immagine. In seguito (3) vorrei concentrarmi su una peculiarità fichtiana, vale a dire la pedagogia teoreticamente fondata sul corpo (Leib), che secondo Fichte non sussiste altre- sì senza il concetto d’immagine. Nel 1800 accade nelle opere di Fichte un’importante cesura. Di qui (4) presenterò in un passaggio ulteriore il concetto nichilistico di immagine, di cui Fichte si serve come punto di contrasto per lo sviluppo di una propria teoria innovativa dell’immagine. Svilupperò quest’ultima in una parte conclusiva (5), fin dove è possibile in questa sede. 2
C. Asmuth, «Die Lehre vom Bild in der Wissenstheorie Johann Gottlieb Fichtes», in C. Asmuth (a cura di)Sein – Reflexion – Freiheit. Aspekte der Philosophie Johann Gottlieb Fichtes, Amsterdam 1997, pp. 255-284; M. Betzler, Ich-Bilder und Bilderwelt. Überlegungen zu einer Kritik des darstellenden Verstehens in Auseinandersetzung mit Fichte, Dilthey und zeitgenössischen Subjekttheorien, München 1994; A. Bertinetto, Sehen ist Reflex des Lebens. Bild, Leben und Sehen als Grundbegriffe der transzendentalen Logik Fichtes, in E. Fuchs, M. Ivaldo e G. Moretto (a cura di), Der Transzendentalphilosophische Zugang zur Wirklichkeit. Beiträge aus der aktuellen Fichte-Forschung, Stuttgart- Bad Cannstatt 2001, pp. 269-306; A. Bertinetto, Philosophie de l’imagination – Philosophie comme imagination. La Bildlehre de J.G. Fichte, in C. Goddard e M. Maesschalck (a cura di), Fichte, la philosophie de la maturité, 1804-1814. Réflexivité, phénoménologie et philosophie appliquée, Paris 2004, pp. 55-74; S. Büttner, Spinozas präsentationstheoretische Konzeption als Vorläuferin der Fichteschen Bildtheorie, in «Fichte-Studien», n. 22, 2003, Amsterdam/New York, pp. 49-57; C. Danz, Das Bild als Bild. Aspekte der Phänomenologie Fichtes und ihre religionstheoretischen Konsequenzen, in «Fichte- Studien», n. 18, 200, pp. 1-17; W. Janke, Vom Bilde des Absoluten. Grundzüge der Phänomenologie Fichtes, Berlin/New York, 1993; R. Loock, Das Bild des absoluten Seins beim frühen und späten Fichte, in «Fichte-Studien», n. 17, 2000, pp. 83-103; K. Oehler, Ein in Vergessenheit geratener Zeichentheoretiker der Deutschen Idealismus: Johann Gottlieb Fichte, in A. Lange-Seidl (a cura di), Zeichenkonstitution. Akten des 2. Semiotischen Kolloquiums Regensburg 1978, Bd. I, Berlin/New York 1981, pp. 75-81; K. Okada, Der erste Grundsatz und die Bildlehre, in «Fichte-Studien», n. 10, 1997, pp. 127-141; R. Pouvreau, Schöpferische Weltbetrachtung. Zum Verhältnis von Einbildung und Erkenntnis in Texten der deutschen Romantik, in «Fichte-Studien. Supplementa», n. 15, Amsterdam/New York 2002; P. Reisinger, Idealismus als Bildtheorie. Untersuchungen zur Grundlegung einer Zeichenphilosophie, Stuttgart 1979; M.J. Siemek, Bild und Bildlichkeit als Hauptbegriffe der trans- zendentalen Epistemologie Fichtes, in Der Transzendentalphilosophische Zugang zur Wirklichkeit, cit., pp. 41-63; X. Tilliette, La théorie de l’immage chez Fichte, in «Archives de Philosophie», n. 25, 1962, pp. 541-554; H. Verweyen, Gottes letztes Wort. Grundriß der Fundamentaltheologie, Düsseldorf 1991, pp. 244-247.↩
Asmuth, Christoph."IMMAGINE DELL’IMMAGINE. La radicale teoria costruttivista dell’immagine in Fichte". PólemosVIII. 6-7. (2014): 102-114https://www.rivistapolemos.it/mmagine-dellimmagine-dellimmagine-la-radicale-teoria-costruttivista-dellimmagine-in-fichte/?lang=it
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Asmuth, C.(2014). "IMMAGINE DELL’IMMAGINE. La radicale teoria costruttivista dell’immagine in Fichte". PólemosVIII. (6-7). 102-114https://www.rivistapolemos.it/mmagine-dellimmagine-dellimmagine-la-radicale-teoria-costruttivista-dellimmagine-in-fichte/?lang=it
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Asmuth, Christoph.2014. "IMMAGINE DELL’IMMAGINE. La radicale teoria costruttivista dell’immagine in Fichte". PólemosVIII (6-7). Donzelli Editore: 102-114. https://www.rivistapolemos.it/mmagine-dellimmagine-dellimmagine-la-radicale-teoria-costruttivista-dellimmagine-in-fichte/?lang=it
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TY - JOUR
A1 - Asmuth, Christoph
PY - 2014
TI - IMMAGINE DELL’IMMAGINE. La radicale teoria costruttivista dell’immagine in Fichte
JO - Plemos
SN - 9788898697243/2281-9517
AB - Difficilmente, intorno al 1800, un filosofo ha fatto un uso così vivace e così originale del concetto di immagine come Johann Gottlieb Fichte [1. C. Asmuth, «Die Lehre vom Bild in der Wissenstheorie Johann Gottlieb Fichtes», in C. Asmuth (a cura di)Sein – Reflexion – Freiheit. Aspekte der Philosophie Johann Gottlieb Fichtes, Amsterdam 1997, pp. 255-284; M. Betzler, Ich-Bilder und Bilderwelt. Überlegungen zu einer Kritik des darstellenden Verstehens in Auseinandersetzung mit Fichte, Dilthey und zeitgenössischen Subjekttheorien, München 1994; A. Bertinetto, Sehen ist Reflex des Lebens. Bild, Leben und Sehen als Grundbegriffe der transzendentalen Logik Fichtes, in E. Fuchs, M. Ivaldo e G. Moretto (a cura di), Der Transzendentalphilosophische Zugang zur Wirklichkeit. Beiträge aus der aktuellen Fichte-Forschung, Stuttgart- Bad Cannstatt 2001, pp. 269-306; A. Bertinetto, Philosophie de l’imagination – Philosophie comme imagination. La Bildlehre de J.G. Fichte, in C. Goddard e M. Maesschalck (a cura di), Fichte, la philosophie de la maturité, 1804-1814. Réflexivité, phénoménologie et philosophie appliquée, Paris 2004, pp. 55-74; S. Büttner, Spinozas präsentationstheoretische Konzeption als Vorläuferin der Fichteschen Bildtheorie, in «Fichte-Studien», n. 22, 2003, Amsterdam/New York, pp. 49-57; C. Danz, Das Bild als Bild. Aspekte der Phänomenologie Fichtes und ihre religionstheoretischen Konsequenzen, in «Fichte- Studien», n. 18, 200, pp. 1-17; W. Janke, Vom Bilde des Absoluten. Grundzüge der Phänomenologie Fichtes, Berlin/New York, 1993; R. Loock, Das Bild des absoluten Seins beim frühen und späten Fichte, in «Fichte-Studien», n. 17, 2000, pp. 83-103; K. Oehler, Ein in Vergessenheit geratener Zeichentheoretiker der Deutschen Idealismus: Johann Gottlieb Fichte, in A. Lange-Seidl (a cura di), Zeichenkonstitution. Akten des 2. Semiotischen Kolloquiums Regensburg 1978, Bd. I, Berlin/New York 1981, pp. 75-81; K. Okada, Der erste Grundsatz und die Bildlehre, in «Fichte-Studien», n. 10, 1997, pp. 127-141; R. Pouvreau, Schöpferische Weltbetrachtung. Zum Verhältnis von Einbildung und Erkenntnis in Texten der deutschen Romantik, in «Fichte-Studien. Supplementa», n. 15, Amsterdam/New York 2002; P. Reisinger, Idealismus als Bildtheorie. Untersuchungen zur Grundlegung einer Zeichenphilosophie, Stuttgart 1979; M.J. Siemek, Bild und Bildlichkeit als Hauptbegriffe der trans- zendentalen Epistemologie Fichtes, in Der Transzendentalphilosophische Zugang zur Wirklichkeit, cit., pp. 41-63; X. Tilliette, La théorie de l’immage chez Fichte, in «Archives de Philosophie», n. 25, 1962, pp. 541-554; H. Verweyen, Gottes letztes Wort. Grundriß der Fundamentaltheologie, Düsseldorf 1991, pp. 244-247.]. Questo interesse fichtiano per il concetto di immagine inizia relativamente presto e vive un primo rafforzamento nel periodo jenese dal 1793 al 1799, pur ancora in una cornice filosofico-concettuale tradizionale. Solo nella tarda filosofia fichtiana si giunge all’elaborazione di una nuova e autonoma teoria dell’immagine, dovuta tuttavia non tanto a un cambiamento o a una svolta nel pensiero del filosofo, quanto piuttosto a una radicalizzazione e ad una intensificazione. Di seguito vorrei provare a restituire una visione d’insieme delle fasi e dei risultati di questa elaborazione. Intendo procedere attraverso cinque passaggi. (1) Anzitutto vorrei esplorare il contesto della teoria dell’immagine di Fichte, in cui, dalla prospettiva dei filosofi che operano intorno al 1800, farò brevemente riferimento alla filosofia critica di Kant. Poi (2) vorrei mostrare la posizione innovativa di Fichte all’interno di questo ambito e in particolare la messa a fuoco di una teoria dell’immagine. In seguito (3) vorrei concentrarmi su una peculiarità fichtiana, vale a dire la pedagogia teoreticamente fondata sul corpo (Leib), che secondo Fichte non sussiste altre- sì senza il concetto d’immagine. Nel 1800 accade nelle opere di Fichte un’importante cesura. Di qui (4) presenterò in un passaggio ulteriore il concetto nichilistico di immagine, di cui Fichte si serve come punto di contrasto per lo sviluppo di una propria teoria innovativa dell’immagine. Svilupperò quest’ultima in una parte conclusiva (5), fin dove è possibile in questa sede. [2. test]
SE - 6-7/2014
DA - 2014
KW - Leib KW - Kant KW - Fichte KW - Teoria dell'immagine
UR - https://www.rivistapolemos.it/mmagine-dellimmagine-dellimmagine-la-radicale-teoria-costruttivista-dellimmagine-in-fichte/?lang=it
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PB - Donzelli Editore
LA - it
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