Abstract
Nel contributo si tenta di mostrare il portato pratico e teorico del rapporto critico di Furio Jesi con l’opera di Johann Jakob Bachofen. Nella prima parte, condotta attraverso una disamina del saggio Mito e di quella che doveva essere la prima introduzione della traduzione jesiana del Mutterrecht intitolata Bachofen e il rapporto con l’antico, mi concentro sui temi principali che definiscono l’approccio dell’autore torinese alle concezioni di fondo del “patrizio di Basilea”. Nella seconda parte, una volta evidenziata la variazione di prospettiva all’interno del movimento di pensiero jesiano, tra la metà degli anni Sessanta e l’inizio degli anni settanta, tento di porre in luce la connessione tra questa interrogazione critica e l’elaborazione del modello macchina mitologica.