Abstract
L’articolo ricostruisce il giudizio di Antonio Gramsci sulla filosofia di Hegel, con particolare riguardo alle pagine filosofiche dei Quaderni del carcere. L’influenza hegeliana risulta molto importante fin dalla giovinezza, anche con la mediazione dell’idealismo italiano (da Bertrando Spaventa a Benedetto Croce) e si manifesta in alcuni concetti caratteristici, come quello di “immanenza”. L’autore indaga il significato della dialettica nei Quaderni e torna sulla ripresa della categoria di «società civile», quindi sull’influenza della filosofia giuridica di Hegel nella genesi del concetto di «egemonia».